Negli ultimi anni l’interesse verso il fenomeno delle Crisi d’Impresa si è acuito a seguito della crescente frequenza di casi di insolvenza e di indebolimento della capacità di sopravvivenza di numerose imprese.
Quando si parla di Crisi d’Impresa ci si riferisce a fattori complessi che trovano origine da situazioni anomale verificatesi in una o più fasi dell’organizzazione e della gestione di un’impresa. Un’impresa è considerata in crisi quando si trova ad operare in condizioni economicamente inefficienti o versa in una situazione di diffuso disordine orientativo e gestionale.
Il Professionista affronta le situazioni di crisi dell’impresa cliente cercando di fornire un modello utile alla comprensione, alla diagnosi ed alla prognosi delle situazioni di crisi aziendali, qualificate come situazioni di squilibrio della formula strategica. Si proverà dapprima ad utilizzare le principali tecniche di previsione delle insolvenze e delle crisi aziendali, al fine di metterne in luce potenzialità e limiti applicativi. Dopodiché si esamineranno le procedure giuridiche di risanamento attualmente disponibili dalla legislazione italiana nell’ambito della procedure pre-concorsuali e concorsuali.
Le situazioni di criticità che destano particolare allarme sono individuate negli squilibri economico, finanziario e patrimoniale. Lo squilibrio economico opera quando i ricavi prodotti dall’attività d’impresa non riescono più a coprire i costi di gestione e quindi essa opera in maniera antieconomica generando perdite destinate ad intaccare il patrimonio netto.
Lo squilibrio finanziario si ha quando l’impresa si finanzia prevalentemente con mezzi di terzi e quindi il patrimonio netto risulta inadeguato a finanziare le attività programmate, per cui si deve ricorrere all’indebitamento (leva finanziaria), che può risultare vantaggiosa quando il rendimento atteso è maggiore dei costi di mezzi di terzi: in caso contrario (leva negativa) può innescare una situazione patologica e condurre a una crisi di solvibilità.
Lo Studio è al fianco delle imprese per aiutarle nel percorso di adeguamento alla nuova normativa con il supporto di metodologie e strumenti utili a percepire anticipatamente i problemi, le tendenze o i cambiamenti futuri, al fine di pianificare le azioni opportune in tempo utile.
Il DLgs. 12.1.19 n. 14, emanato in attuazione della L. 19.10.2017, ha introdotto nel nostro ordinamento il Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, una riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali. L’entrata in vigore della nuova disciplina è prevista per il 15/08/2020, decorsi 18 mesi dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale (14/02/2019).
Nella sua formulazione il legislatore ha voluto perseguire le seguenti finalità:
- riordino della disciplina legata alla crisi e all’insolvenza, con la costituzione di una normativa unitaria che sostituisse l’attuale Legge Fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267)
- imposizione agli imprenditori dell’adozione di misure idonee e di un assetto organizzativo adeguato (art. 2086 del codice civile) per la rilevazione delle situazioni di crisi e l’adozione tempestiva delle opportune iniziative
- salvaguardare la continuità delle imprese, attraverso l’avvio del processo di ristrutturazione nella fase di inizio della crisi
- demandare agli Organismi di Gestione della Crisi dell’Impresa (OCRI) il processo di gestione della crisi
La nuova disciplina è pertanto ispirata ad una logica di prevenzione, attuata attraverso una serie di procedure di allerta, volte ad intercettare tempestivamente le situazioni di crisi aziendale e, attraverso gli opportuni interventi correttivi, a salvaguardare la continuità aziendale. In tale contesto viene attribuito un compito attivo di controllo rafforzato agli organi di vigilanza.
L’individuazione tempestiva di situazioni di crisi viene affidata dalla nuova normativa agli strumenti di allerta, costituiti dagli obblighi organizzativi posti a carico dell’imprenditore e dagli obblighi di segnalazione a carico di soggetti qualificati. Tali soggetti (Amministratori, Collegio Sindacale, Società di Revisione e creditori pubblici qualificati) avranno precisi obblighi e responsabilità al fine di garantire la tempestiva gestione della crisi di impresa. I punti fondamentali della normativa possono essere sintetizzati come segue:
- adozione di strutture organizzative adeguate;
- strutturazione di un processo di reporting e di monitoraggio, improntati in ottica di tipo prospettivo (forward looking);
- costantemente monitoraggio del going concern, e degli indicatori di crisi di tipo prospettico;
- vigilanza del Collegio Sindacale e Società di Revisione;
- obblighi di segnalazione (interna e esterna) agli organi creditori pubblici qualificati al superamento di determinate soglie di esposizione.